Adolescenti, Unicef: aiutiamoli a diventare adulti

Ci sono 5 buoni motivi per investire nell’adolescenza secondo l’Unicef. È giusto, in linea con i trattati sui diritti umani; è il modo più efficace per consolidare i miglioramenti ottenuti dal 1990 in poi negli ambiti della prima e della seconda infanzia; consente di accelerare la lotta contro la povertà, la disuguaglianza e la discriminazione di genere. 
E ancora, saranno loro a dover affrontare le sfide che la crisi economica ha generato, saranno loro a dover combattere contro i cambiamenti climatici e il degrado ambientale, l’esplosione dell’urbanizzazione e dell’emigrazione, l’invecchiamento delle società e i costi crescenti dell’assistenza sanitaria, la pandemia dell’Hiv/Aids e le sempre più numerose, frequenti e gravi crisi umanitarie. Da ultimo, questo quintile della popolazione globale viene comunemente definito la “prossima generazione adulta”, “la generazione futura” o semplicemente “il futuro” ma fa saldamente parte del presente, vivendo, lavorando, contribuendo a sostenere famiglie, comunità, società ed economie.

Rapporto Adolescenza, il tempo delle opportunità. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia ha messo queste motivazioni nero su bianco nel Rapporto 2011 sull’adolescenza. E ha spiegato che investendo negli 1,2 miliardi di adolescenti tra i 10 e i 19 anni presenti in tutto il mondo si possono interrompere cicli radicati di povertà e disuguaglianza. “L’adolescenza rappresenta un punto di svolta, un’opportunità per consolidare i progressi compiuti nell’ambito della prima infanzia, che altrimenti si rischierebbe di vedere cancellati - ha dichiarato il direttore generale Anthony Lake -. Ora dobbiamo concentrare maggiormente l’attenzione su come raggiungere gli adolescenti, e soprattutto le adolescenti, investendo nell’istruzione, nella salute e in altre misure volte a coinvolgerli nel processo di miglioramento delle loro condizioni di vita”.

Talenti da non sprecare. In molti paesi i ragazzi costituiscono una risorsa demografica unica, che viene spesso trascurata. Per aiutarli a costruire il mondo di domani, secondo l’Unicef, bisogna innanzitutto raccogliere dei dati statistici sulla loro situazione e onorare i loro diritti. Si deve poi investire nell’istruzione e nella formazione professionale, affinché tutti abbiano i mezzi per sollevarsi dalla povertà e contribuire allo sviluppo delle economie nazionali. Inoltre vanno ampliate le loro opportunità di partecipazione alla vita sociale, per esempio con consigli nazionali della gioventù, forum giovanili, iniziative al servizio della comunità, forme di attivismo online e altri canali attraverso cui gli adolescenti possano far sentire la propria voce. Infine, è necessario promuovere leggi e politiche che consentano loro di superare eventuali ostacoli alla fornitura di servizi essenziali e intensificare la lotta contro la povertà e la disuguaglianza, attraverso programmi specifici per i minori al fine di impedire che vengano catapultati prematuramente nell’età adulta.
Milioni di giovani in tutto il mondo stanno aspettando maggiori interventi da parte di tutti noi - ha concluso Anthony Lake -. Il fatto di fornire loro gli strumenti di cui hanno bisogno per migliorare la propria vita, favorirà la nascita di una generazione di cittadini economicamente indipendenti e pienamente impegnati nella vita civile, nonché capaci di offrire un contributo attivo alle loro comunità”.

Jennifer Zocchi